Passa ai contenuti principali

STEP #04 - La scienza

 


L'acustica è la branca della fisica che studia la propagazione del suono  a partire dalla sua sorgente, nelle onde elastiche che produce e nella sua ricezione.

Troviamo nella filosofia le prime ipotesi e studi sulla natura del suono: la scuola pitagorica, nel VI secolo a.C.  con l'osservazione di alcune relazioni esistenti fra tra la lunghezza di una corda che vibra e l’altezza del suono emesso. Aristotele ipotizzò meccanismi di propagazione del suono.

Nel XVII sec, lo studio dell'acustica assume un carattere sistematico, a Galilei e Marsenne sono riconosciute prime relazioni quantitative fra lunghezza e frequenza di vibrazione delle corde.

Il fisico olandese Christiaan Huygens, nel suo Tractatus de lumine, sostenne che i fenomeni acustici erano generati dalle vibrazioni prodotte dalle particelle di corpi elastici.

Isaac Newton scoprì la formula per calcolare la velocità del suono al variare dell’elasticità e della densità del mezzo attraverso cui si propaga.

Nel corso del Settecento furono effettuate esperienze qualitative sulla propagazione del suono attraverso diversi mezzi; Jean-Antoine Nollet condusse esperimenti sulla propagazione del suono nell'acqua.

Nell' Ottocento John William Strutt Rayleigh  nel suo Trattato sul suono, espose i principi fisici fondamentali delle vibrazioni sonore, della trasmissione e della rifrazione.

Nel XX secolo gli strumenti che trasmettono e riproducono i suoni hanno consentito un’analisi più approfondita delle vibrazioni sonore. Con l’elettroacustica si è giunti a frequenze di vibrazione un milione di volte più acute di quelle percepibili dall’orecchio umano. 

Questa branca dell'acustica evolve grazie al contributo dell'elettronica ed allo sviluppo dei sistemi di gestione elettrica del suono ed elaborazione numerica dei segnali.



Commenti

Post popolari in questo blog

STEP #03 - Un glossario

  Schema di funzionamento microfono, si tratta di un trasduttore elettro-acustico; rileva le variazioni di pressione dovuti alle onde sonore e li converte in segnali elettrici. La capsula microfonica è formata da un diaframma metallico e un piatto posteriore. attenuatore ,  mantiene l'ampiezza del segnale in ingresso al di sotto della soglia di saturazione per evitare il sovraccarico dell'amplificatore. preamplificatore, serve per convertire l'uscita ad alta impedenza del microfono ad una linea a bassa impedenza per limitare i disturbi elettrici ed elettromagnetici. amplificatore,   genera un segnale elettrico di potenza sufficiente per essere utilizzato. reti ponderatrici, filtra il segnale elettrico attraverso curve   di tipo A, B o C. banco di filtri, array di  passabanda co

STEP #25 - Cose personali

In questo post, mettiamo da parte per un momento lo strumento in analisi; sarà dedicato invece a tre oggetti che rappresentano tre momenti della conoscenza (vissuta  e materiale). PASSATO - questo è un orologio da taschino che apparteneva a mio nonno (memento). PRESENTE - un oggetto (utensile) del mio quotidiano è questo                                          taccuino che posso portare sempre con me e su cui annotare o disegnare.  FUTURO - questi anelli per me hanno la funzione di amuleto:   la sfere rappresentano i chicchi di grano, di buon auspicio per il futuro. 

STEP #24 - Le parole nella storia

I grafici presentati in questo post mostrano quanto le parole prese in considerazione siano state utilizzate in diversi momenti storici. Per il primo grafico, sono state inserire tre parole in italiano: fonometro, decibel, elettroacustica . Possiamo notare che decibel ed elettroacusica compaiono entrambe a metà degli anni '20, e all'inizio seguono una curva simile fino al 1950, con un picco a fine degli anni '30. Per parola fonometro, invece, è interessante notare che i primi utilizzi sono rilevati nei primi decenni del 1800. Di seguito riportiamo un grafico dedicato. Facendo una breve ricerca, si può spiegare con un'invenzione di Edison chiamata in italiano "fonometro", ma in inglese "vocal engine" o "phonomotor"   Il grafico con le parole in inglese, invece, è coerente a quanto discusso nei post precedenti: vengono consi