L'acustica è la branca della fisica che studia la propagazione del suono a partire dalla sua sorgente, nelle onde elastiche che produce e nella sua ricezione.
Troviamo nella filosofia le prime ipotesi e studi sulla natura del suono: la scuola pitagorica, nel VI secolo a.C. con l'osservazione di alcune relazioni esistenti fra tra la lunghezza di una corda che vibra e l’altezza del suono emesso. Aristotele ipotizzò meccanismi di propagazione del suono.
Nel XVII sec, lo studio dell'acustica assume un carattere
sistematico, a Galilei e Marsenne sono riconosciute prime relazioni
quantitative fra lunghezza e frequenza di vibrazione delle corde.
Il fisico olandese Christiaan Huygens, nel suo Tractatus de lumine,
sostenne che i fenomeni acustici erano generati dalle vibrazioni prodotte
dalle particelle di corpi elastici.
Isaac Newton scoprì la formula per calcolare la velocità del suono al
variare dell’elasticità e della densità del mezzo attraverso cui si
propaga.
Nel corso del Settecento furono effettuate esperienze qualitative sulla
propagazione del suono attraverso diversi mezzi; Jean-Antoine Nollet
condusse esperimenti sulla propagazione del suono nell'acqua.
Nell' Ottocento John William Strutt Rayleigh nel suo
Trattato sul suono, espose i principi fisici fondamentali delle vibrazioni
sonore, della trasmissione e della rifrazione.
Nel XX secolo gli strumenti che trasmettono e riproducono i suoni hanno consentito un’analisi più approfondita delle vibrazioni sonore. Con l’elettroacustica si è giunti a frequenze di vibrazione un milione di volte più acute di quelle percepibili dall’orecchio umano.
Questa branca dell'acustica evolve grazie al contributo dell'elettronica
ed allo sviluppo dei sistemi di gestione elettrica del suono ed
elaborazione numerica dei segnali.
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